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VINO ROSSO E CLIMI CALDI: NON SEMPRE A “TEMPERATURA AMBIENTE” MA GLI SCEMI DEL VILLAGGIO INTERNET NON LO SANNO

21/07/2021 08:59

“Scemi del villaggio internet”, come li chiamava Umberto Eco, hanno attaccato in questi giorni e deriso una foto pubblicata da 中餐意酒 Zhong Can Yi Jiu. In essa il talentuoso Sommelier Zhuang SongTao, sta degustando il Poggio al Teo Chianti Classico DOCG 2015 di Valiano in una calda giornata d’estate a Fujian. Il calice mostra un po’ di condensa e i leoni anonimi della tastiera (in realtà somari incompetenti) scrivono: “Chianti Classico ghiacciato e sommelier cinese, fatemi ridere vi prego”.  Il vino non era ghiacciato e Zhuang SongTao, come tutti i sommelier di scuola cinese, ha seguito le regole rigorosamente. I veri intenditori hanno capito e apprezzato.

La degustazione di un vino alla sua corretta temperatura di servizio, quando il clima esterno è caldo,  non è sempre semplice e immediata, e si complica maggiormente quando il vino in questione è un rosso. Da lì il classico dilemma per i neofiti del vino: “Come bere un calice di vino rosso a temperatura ambiente, se la temperatura ambiente supera di gran lunga i 30 gradi”? Nessuna paura, anche il rosso si può mettere in fresco, anzi sfatiamo pure un mito e diciamo che il rosso “deve essere messo in fresco” se la degustazione avviene in luoghi estremamente caldi.

Quando si parla di “temperatura ambiente” ci si riferisce infatti a una convenzione, all’ambiente di degustazione ideale, ossia una cantinetta sui 12-14 gradi, temperature che difficilmente avremo nelle nostre case o, ancor più, se all’aperto in estate.

Che vi troviate, quindi, a degustare una buona etichetta di rosso in un’osteria del centro storico di Venezia o in un rooftop bar di Hong Kong in una serata d’agosto, il secchiello con il ghiaccio può essere, quindi, il vostro alleato nel combattere gli effetti negativi che la calura esterna potrebbe avere sulla vostra degustazione.
Rispettare una giusta temperatura di servizio, che si attesta sui 14-16 gradi per i vini rossi più giovani di media tannicità e sui 16-18 gradi per i vini rossi più evoluti e strutturati, è certamente importante per una corretta esperienza e lettura del vino che degustiamo.

Una temperatura di servizio più o meno alta, infatti, pone enfasi su diverse componenti sensoriali del vino, stimolando la percezione di caratteristiche organolettiche differenti: una temperatura più fredda accentuerà le durezze del vino come freschezza e sapidità, al contrario una temperatura più alta tenderà a esaltare la percezione di alcoli e polialcoli, enfatizzandone la corposità ed il calore.
Degustando un vino a una temperatura troppo alta si rischierebbe perciò di avere una spiccata percezione dell’alcol al naso, un appiattimento delle componenti aromatiche, poca percezione del tannino e un’elevata nota di calore alla bocca.

Se anche in estate quindi non volete negarvi il piacere di degustare un buon calice di rosso potrete chiedere al cameriere un secchiello con ghiaccio per tenerlo un po’ in fresco, senza la paura di aver commesso un’eresia! Mentre a casa, qualora non disponiate di una cantinetta, sarà sufficiente riporlo in frigo per circa 20-30 minuti prima della degustazione e mantenerlo a temperatura costante in una glacette con acqua e poco ghiaccio.
Ricordate, inoltre, che la temperatura del vino, una volta versato nel calice, aumenta di 1-3 gradi, per cui è consigliabile servire il vino a circa 2 gradi in meno rispetto al necessario per degustarlo alla sua temperatura corretta.


Sabrina Anastasi